Violenza di genere: il “Certificato di Vittima” accende il dibattito sulla presunzione di innocenza
Nel 2022, i Centri Antiviolenza (CAV) hanno rilasciato circa 26.000 “Certificati di Vittima”, mentre i tribunali hanno accolto solo 7.000 casi di violenza di genere (condanne tra l’altro in primo grado). Questa discrepanza ha acceso un acceso dibattito sulla presunzione di innocenza, poiché in tutti i 26.000 casi di rilascio del certificato vengono attivati una serie di benefici, anche a persone che poi si rivelano non essere vittime di violenza.
Tra i benefici erogati a chi possiede il “Certificato di Vittima” figurano:
- Reddito di Libertà
- Sgravio contributivo per il datore di lavoro
- Congedo retribuito
- Assegno unico al 100%
- Reddito di inclusione
- Tutti i congedi parentali in caso di affido esclusivo
- Patrocinio a spese dello Stato, indipendentemente dal reddito, in caso di denuncia
- Supporto psicologico
- Altre tipologie di supporto, come previsto dai bilanci dei CAV
- Ulteriori servizi delle cooperative sociali.
La questione è delicata: da un lato, è fondamentale tutelare le vittime di violenza e fornire loro il supporto necessario; dall’altro, è altrettanto importante garantire il diritto di difesa alle persone accusate ingiustamente.
Il rilascio del ‘Certificato di Vittima’ si basa su una valutazione preliminare effettuata dai CAV e dai SS, senza che vi sia stata una sentenza definitiva da parte del tribunale “Questo significa che, in alcuni casi, potrebbero essere erogati benefici a persone che poi si rivelano non essere vittime di violenza.
Per risolvere questo dilemma, è necessario:
- Rivedere le procedure e i requisiti per l’erogazione dei benefici: i benefici dovrebbero essere erogati solo a coloro che sono stati riconosciuti come vittime di violenza da parte di un tribunale.
- Introdurre un sistema di verifica: è necessario un sistema che permetta di verificare la veridicità delle dichiarazioni delle presunte vittime.
- Garantire il diritto di difesa: le persone accusate di violenza devono avere la possibilità di difendersi e di dimostrare la propria innocenza.
La lotta alla violenza è una priorità, ma è importante che questa lotta avvenga nel rispetto dei diritti di tutti.